Smettere di russare con le radiofrequenze:
irrigidimento del palato e decongestione dei turbinati
La
chirurgia a radiofrequenze riconosce nella potenza applicata una
delle variabili più importanti:
- Alta potenza: si ottiene una rapida disidratazione con un
tempo di applicazione ridotto e con esigui volumi di tessuti
coagulati.
- Bassa potenza: si ottiene una lenta disidratazione con un
lungo tempo di applicazione e cospicui volumi di tessuti coagulati.
Tale procedura, sfruttando le alte potenze ed i tempi brevi, non
provoca diffusione termica od elettrica ai tessuti circostanti
l’area trattata, evitando di surriscaldare o ustionare le mucose, ma
provocandone la denaturazione: il tempo di emissione è di pochi
secondi ed il tempo di applicazione varia da paziente a paziente a
seconda della resistenza dei tessuti.
In ambito otorinolaringoiatrico questa tecnica trova applicazione
nel trattamento conservativo dell’ostruzione nasale e del russamento
socialmente disturbante. Per migliorare la respirazione nasale si
procede alla decongestione dei turbinati inferiori, “il cuore
pulsante” delle alte vie aeree, ove si esplica il riscaldamento e la
corretta umidificazione dell’aria inspirata.
Un manipolo appositamente conformato viene inserito nella
sottomucosa del turbinato, il cui tessuto in eccesso subisce un
processo di vaporizzazione. Si ottiene in tal modo uno spazio
maggiore nelle fosse nasali, senza la necessità di alterarne
l’architettura osteocartilaginea.
La terapia è eseguita in anestesia locale, non richiede
tamponamento post operatorio né alcuna terapia antibiotica e
consente la ripresa delle normali attività già in giornata. Durante
l’intervento non viene provocato sanguinamento significativo ed il
dolore per il paziente è pressoché assente. La riduzione volumetrica
dei turbinati inferiori, nei casi di russamento nasale, trova anche
indicazione per la riduzione del rumore respiratorio notturno.
La particolare azione condotta dal terminale sulle fibre nervose
decorrenti lungo la superficie del turbinato consente l’invio di
impulsi brevi ed intensi ad alta frequenza, attivando una sorta di
“devitalizzazione” di queste fibre; ciò si traduce in pratica in un
blocco dei recettori sensoriali del nervo trigemino. Questa azione
non solo determina una riduzione dell’ipertrofia congestizia del
turbinato ma porta anche ad una diminuzione delle fastidiose
ipersecrezioni nasali, con ulteriore miglioramento della
sintomatologia del paziente.
Il ripristino di una buona respirazione nasale si tradurrà in una
migliore qualità della vita (aumento delle performances nella
pratica sportiva, maggior capacità di attenzione e concentrazione,
minori infezioni delle vie respiratorie) e del sonno (riduzione del
russamento notturno e linearità del sonno).
Nei casi in cui il russamento sia dovuto ad aumentato volume e
lassità delle mucose del palato molle e dell’ugola, un apposito
terminale a radiofrequenze viene inserito nello spessore del palato,
erogando energia controllata per 10 -15 secondi.
Questo procedimento genera la coagulazione e la retrazione
cicatriziale del tessuto in eccesso che, a guarigione ultimata,
determina la riduzione volumetrica del palato e l’irrigidimento del
tessuto molle flottante responsabile del russamento. L’intervento
viene eseguito in anestesia locale, senza sanguinamento
significativo né dolore per il paziente. Durante le 24 ore
successive il paziente avverte un modesto bruciore alla gola, simile
ad una faringite, che in genere si risolve rapidamente e
spontaneamente. La stabilità del risultato in termini di riduzione
del russamento è progressiva e si esplica in 4-6 settimane.
La Sclero Riduzione Tissutale non ablativa del palato può esser
associata alla decongestione dei turbinati nasali con sensibile
aumento delle possibilità di successo terapeutico. Smettere di
russare è possibile. Migliorare la respirazione è possibile. E la
tecnologia a Radiofrequenze è un’arma in più per ottenere buoni
risultati evitando, laddove la diagnosi sia corretta, interventi
chirurgici invasivi quanto rischiosi.
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