Terapia delle malattie da russamento (Roncopatie)

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Russamento

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Novanta decibel, ossia il rumore di un autotreno in transito o di un martello pneumatico in azione: questa è l’intensità sonora cui può arrivare una persona che russa quando la malattia venga trascurata.

 


 

Perché si russa

 

 

 

 

 

Il russamento deve esser considerato come l’espressione di un inadeguato apporto di aria e pertanto un segnale di allarme. L’aria inspirata incontra difficoltà nel suo passaggio attraverso le vie aeree superiori, il naso e la gola, parzialmente ostruite e determina un flusso turbolento che a sua volta mette in vibrazione i tessuti molli della gola (palato molle, ugola, tonsille, base linguale). La ricerche ci dicono come un quarto degli italiani di sesso maschile di mezza’età russi. Metà di loro lo fa frequentemente, un terzo lo fa addirittura ogni notte. A livello mondiale le cose non differiscono, infatti Il 30% di tutti gli adulti e il 60% degli uomini di età superiore a 60 anni tendono a russare (Maurer 1998, Peters 1997).

Il russare innocuo (cioè che non è indice di malattia) si manifesta solo occasionalmente, per esempio dopo l’assunzione di alcol o dopo un pasto abbondante, e ha un andamento regolare, una frequenza bassa ed è armonico.

Il fenomeno del russare ha molteplici cause: stenosi delle vie respiratorie nasali causate da polipi o tumefazioni della mucosa si manifestano soprattutto nei bambini, un'occlusione dello spazio faringeo posteriore causata dal velo palatino e dall’ugola, ma anche vibrazioni durante il rilassamento della muscolatura della faringe nel passaggio dell’aria sono spesso fattori in grado di scatenare il russare notturno. Il restringimento della gola infatti gioca un ruolo importante, a causa di malformazione o ingrossamento di palato molle, tonsille e lingua. La causa più frequente è comunque la lingua, che tende a scivolare all’indietro e quindi può occludere parzialmente le vie respiratorie. Devono essere considerati come particolarmente critici i rumori respiratori forti durante la notte, accompagnati da interruzioni della respirazione. Questi segni clinici indicano un “russare ostruttivo” con occlusione parziale delle vie respiratorie e una “apnea ostruttiva del sonno" in cui la lingua blocca completamente le vie respiratorie.

Le cause più frequenti del restringimento delle vie aeree nasali sono invece la congestione dei turbinati inferiori (il “climatizzatore” del naso) o la deviazione del setto nasale. 

Questi quadri spesso si presentano associati.

 

Fattori di rischio
 

I principali fattori di rischio della malattia comprendono il sovrappeso (il tessuto grasso in eccesso si deposita anche a livello del collo e della gola, restringendo il passaggio per l’aria), il fumo (l’irritazione da fumo provoca gonfiore delle mucose, con ulteriore restringimento delle vie aeree), il consumo abituale di bevande alcooliche (si determina cedimento della muscolatura della gola, conseguente diminuzione del diametro del canale aereo, ed una maggior facilità alla vibrazione dei tessuti molli della gola). Le alterazioni di forma e di posizione della mandibola concorrono in maniera determinante all’aggravamento della malattia (un suo posizionamento più posteriore e alto, ovvero “mento sfuggente”). Infine la particolare conformazione del cranio ed il reflusso gastroesofageo possono giocare un ruolo importante.

Russare induce un sonno frammentato ed una ridotta ossigenazione dell’organismo. Chi russa tipicamente si sveglia con difficoltà, sonnolenza e senso di affaticamento muscolare durante il giorno, cui può essere associata intensa cefalea.

Se ad una forte diminuzione di ossigeno nel sangue si accompagna l’aumento di anidride carbonica, si è colpiti dalla “sindrome delle apnee ostruttive del sonno”.

Chi ne è colpito ha frequenti risvegli durante il sonno, russa solitamente in modo molto rumoroso,  ma il suo modo di russare è fatto di rantoli alternati a momenti di preoccupante silenzio (apnee).


Malattie del russare patologico


Le roncopatie, o disordini della respirazione nel sonno (DRS) sono principalmente due:

-  UARS
(Upper Airways Resistence Syindrome) Sindrome dell’Aumentata Resistenza delle Vie Aeree Superiori,

OSAS (Obstructive Sleep Apnea Sindrome) Sindrome dell’Apnea Ostruttiva del Sonno.

 

Complicanze

 

Recenti ricerche scientifiche ci dicono che se le apnee sono ripetute e prolungate possono insorgere complicanze piuttosto serie, quali rialzo della pressione arteriosa (ipertensione), alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie), aumentato rischio di infarto cardiaco ed ictus cerebrale, aumento dei livelli nel sangue di colesterolo e trigliceridi, sindromi ansioso-depressive.

 

Strumenti diagnostici

 

Tutto questo ha portato la moderna medicina a raccomandare studi approfonditi del disturbo in tempi precoci al fine di evitare gravi complicanze ed interventi chirurgici in anestesia generale.

Per far questo nel modo più moderno ed efficace vengono coinvolti specialisti di diverse branche (otorinolaringoiatra, odontoiatra, neurologo, pneumologo, dietologo), ma è l’Otorino specialista a coordinare l’equipe

L’esplorazione in endoscopia con sottilissime fibre ottiche di naso e gola è il primo indispensabile passo del cammino, che viene seguito dalla valutazione della conformazione cranio-facciale e delle arcate dentali attraverso apposite radiografie e una visita diretta eseguita dall’Odontoiatra. Una volta identificate le anomalie strutturali è fondamentale quantificare la gravità dei disturbi del sonno indotti dal russamento mediante un esame specifico, la polisonnografia. Essa si conduce in condizioni il più possibile aderenti a quelle della vita di ogni giorno: è pertanto raccomandabile la sua esecuzione al domicilio del paziente. Un sofisticato registratore digitale di piccole dimensioni viene applicato alla cintura della persona affetta da russamento, la quale può riposare tranquillamente mentre il dispositivo annota digitalmente  i dati relativi alla frequenza cardiaca, l’ossigenazione del sangue, l’elettrocardiogramma ed il flusso respiratorio delle alte vie aeree.

a cura del dr Filippo Martone, medico odontoiatra e protesista dentale

 

last update: 23 agosto 2010